Da sempre un argomento che genera disagio, imbarazzo quando si affronta con il proprio figlio/a è la sessualità in tutti i suoi aspetti; per evitare questo imbarazzo spesso si evita l’argomento, delegandolo alla scuola, che, attraverso i numerosi progetti sull’affettività, “risponde correttamente alle domande dei ragazzi”.

Recentemente Eurispes e Telefono Azzurro hanno condotto un’indagine su un campione rappresentativo di 2.470 adolescenti italiani tra i 12 e i 19 anni, che ha rilevato come oltre la metà degli intervistati aveva avuto il primo rapporto sessuale completo prima dei 16 anni. In particolare, il 38,4% ha avuto il primo rapporto sessuale tra i 14 e i 15 anni, mentre l’11,7% ancora prima, tra gli 11 e i 13 anni. Poco meno del 30% lo ha avuto tra i 16 e i 17 anni, mentre appena il 4,9% ha “aspettato” di diventare maggiorenne.

Quello che più preoccupa però non è solo la precocità del primo rapporto sessuale, bensì ciò che spinge gli adolescenti a viverlo; infatti la verginità è spesso considerata dai giovani come un marchio negativo, che può escludere, emarginare, far sentire addirittura “sfigati”. Ecco allora che i rapporti sessuali, come fumare di nascosto o andare in motorino sempre in due, diventano una straordinaria trasgressione legata indissolubilmente a “una questione di immagine sociale”. Il fatto che raramente i genitori affrontino con i propri figli il tema del sesso, li espone ancora di più al rischio di vivere troppo precocemente e con poca, o quasi nessuna, consapevolezza la propria sessualità.

Perché è così difficile parlare di sesso con tuo figlio?
Possiamo riconoscere due ragioni:

  • da una parte parlare di questo argomento significa accettare che lui/lei sia attivo sessualmente e non è facile!
  • Dall’altra il sesso rappresenta ancora un tema “tabù” che, come tale, genera imbarazzo e disagio.

Ognuno di noi possiede valori e convinzioni personali, che si trasmettono ai figli attraverso i nostri gesti e le nostre parole. I bambini imparano abbastanza in fretta che cosa è “buono” o “cattivo”, “bene” o “male” per i propri genitori; questo significa che tuo figlio sa cosa provi rispetto a comportamenti come la masturbazione, la nudità, il sesso e l’uso del linguaggio sessuale. I giornali, le riviste, i mass media, le amicizie, i film trasmettono una visione del sesso, che può essere più o meno diversa da quella che vorresti trasmettere tu. Gli adolescenti cercano di trovare una loro collocazione e opinione personale in questo grande tema. È importante aiutarli a trovare una loro dimensione. Come?

  • Le tue esperienze personali di quando eri adolescente, quello che i tuoi genitori ti dicevano, hanno una grossa influenza su come affronterai questo periodo della vita di tuo figlio. Vecchi ricordi possono tornare a galla. Questa consapevolezza è importante per poter aiutare e sostenere tuo figlio in questa fase.
  • Guarda alla sessualità di tuo figlio come una tappa fondamentale nel cammino verso la maturità. Sta diventando grande.
  • Esprimi il tuo punto di vista, ma mettiti nella condizione di ascoltare anche quello di tuo figlio, che sta cercando la sua collocazione e la sua opinione personale.
  • Ricordati che le informazioni corrette non sono nocive o pericolose, fanno parte di un’educazione, quella sessuale.
  • Sii specifico e non girare intorno alle cose; dire “mi raccomando proteggiti” serve a poco, se non spieghi come si può proteggere.
  • Informa tuo figlio sulla presenza di professionisti con cui si può confrontare (medico di zona o consultorio).

Lo sviluppo sessuale fa parte della crescita, avviene con o senza il tuo consenso e la tua approvazione. Allora perché non affiancare tuo figlio in questa delicata fase per dargli tutti gli strumenti necessari per affrontare al meglio questa tappa evolutiva? Normalizza il sesso, fa parte della crescita, della maturazione, della vita insomma.

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