Il 20 marzo si celebra la giornata mondiale della Felicità. Ma cos’è la felicità? È davvero difficile definirla! Se chiedessimo alle persone che ci circondano cos’è la felicità, otterremmo probabilmente risposte diverse. Per alcuni la felicità è un’emozione, per altri una condizione soggettiva, per altri ancora coincide con il momento in cui si possiede qualcosa che si è sempre desiderato…

Definire la felicità è un’impresa ardua, anche per la scienza! Con sicurezza di può dire che la felicità è qualcosa a cui ognuno di noi mira e il modo in cui non la interpretiamo influenza come viviamo la nostra quotidianità. Potremmo considerare la felicità come quella sensazione che si prova quando non si può fare a meno di sorridere; genera infatti un senso di benessere, soddisfacimento e appagamento.

Daniel Gilbert, psicologo e ricercatore, ha individuato diversi tipi di felicità:

  • Felicità emotiva, ovvero quella sensazione affettiva determinata da qualcosa di oggettivo, concreto, presente nel mondo reale. Si può essere felici per un film, per un dolce, per una festa
  • Felicità morale, che si prova quando la sensazione positiva che ne deriva è generata dall’aver compiuto un’azione eticamente valida.
  • Felicità legata al giudizio, che si prova quando si formula un giudizio sul mondo, sugli atri; per esempio quando si è felici per l’amica che si sta per sposare.

Ma, a prescindere dal tipo di felicità, cosa ci rende felici? Cosa ci fa vivere bene?
Ecco quali sono i fattori predittivi del vivere felici:

  • Una dose costante di azioni di generosità;
  • Riconoscere le cose che ci gratificano e poterci pensare prima di addormentarci;
  • Alimentare un atteggiamento di gratitudine generale, che genera felicità anche a lungo termine;
  • Condividere le nostre nuove esperienze con qualcuno a cui vogliamo bene;

Diverse ricerche hanno dimostrato che il 50% della nostra felicità, o infelicità, è genetica, mentre il 40% è determinato dalla nostra mente e dai nostri pensieri. Essere felici dipende anche e soprattutto da noi stessi! Tutti noi viviamo emozioni negative e positive. È noto che, con il tempo, le emozioni positive ci aiutano a circondarci di amici ed essere benvoluti, apprendendo nuove abilità e competenze che migliorano la nostra vota.

Richard Wiseman ha spiegato un particolare funzionamento del nostro cervello: non sorridiamo perché siamo felici, ma siamo felici perché sorridiamo. In altre parole è quello che facciamo a determinare il nostro stato d’animo, siamo padroni di come ci sentiamo. Quindi per essere felici bisogna voler essere felice, sorridendo prima di averne un motivo. Essere felici non è facile, occorre un costante allenamento del nostro cervello per imparare ad esserlo. Cosa aspettate? Iniziate a sorridere, non serve un motivo!

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