Bambini e Adolescenti
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In età evolutiva possono manifestarsi comportamenti che inevitabilmente destano preoccupazione nei genitori che si prendono cura dei loro figli: fatiche nel prender sonno o nell’alimentazione, capricci, difficoltà di relazione o nel lavoro scolastico, comportamenti conflittuali o provocatori. Tutte queste manifestazioni spesso sottendono profondi bisogni emotivi, che è importante riconoscere, accogliere e affrontare. Attraverso alcuni incontri di consultazione genitoriale è possibile approfondire i significati sottesi a questi comportamenti. Il terapeuta infatti, procede raccogliendo un’attenta e accurata anamnesi del bambino, indagando, in particolare, le modalità di comparsa, manifestazione e gestione dei comportamenti che generano disagio. Attraverso diversi strumenti, tra cui quelli ispirati alla teoria dell’Attaccamento, il modello di lavoro integrato e cognitivo comportamentale, il terapeuta può costruire il funzionamento mentale e comportamentale del bambino, riconoscendo i fattori scatenanti, precipitanti, di mantenimento e protettivi, ricondotti alle difficoltà riportate dai genitori, che, in questo percorso, vengono coinvolti attivamente.
Mamma e papà infatti sono chiamati a mettersi in gioco, per attivare risorse personali e familiari che aiuteranno a rispondere in modo funzionale ai comportamenti agiti dal bambino.
L’adolescenza, dal latino adolescere che significa crescere, è l’età del cambiamento. È un periodo di transizione, dallo stato di bambino a quello di giovane adulto; questa fase prevede importanti e continue trasformazioni corporee, identitarie, sociali, che causano dei disequilibri, in cui tanto è quello che si mette in discussione. Questo genera conflitti con i genitori, ma non solo. Anche mamma e papà, mentre l’adolescente è alle prese con profondi cambiamenti, sono impegnati in un lavoro, non meno delicato e importante, di ridefinizione del sé.
Nell’età adolescenziale possono insorgere difficoltà relazionali o stati di sofferenza psicologica nei ragazzi e nei loro genitori. Pertanto la consulenza psicologica può rivelarsi preziosa per comprendere ciò che sta accadendo e valutare, se necessario, la possibilità di proseguire con un percorso psicologico che possa aiutare l’adolescente nel passaggio di definizione di sé e di ciò che lo circonda, facendo leva sulle sue risorse individuali oltreché sociali, e gestendo così in modo più funzionale le proprie emozioni e relazioni. Anche in questo caso i genitori vengono coinvolti attivamente, per attivare risorse personali e familiari che aiuteranno ad affrontare più serenamente questa delicata fase evolutiva.
Il sostegno psicologico ai bambini e agli adolescenti può essere richiesto direttamente dai ragazzi, o dai genitori che si trovano a vivere o percepire segnali importanti di disagio o sofferenza.