FAQ

Hai dubbi o domande?

Di seguito abbiamo cercato di rispondere alle domande più comuni che le persone si pongono quando si parla di psicologia e psicoterapia.

1. Quando è il momento di rivolgersi a uno psicologo- psicoterapeuta?

 La decisione di rivolgersi ad uno psicologo è strettamente personale. Solitamente decidiamo di chiedere aiuto nel momento in cui le difficoltà che incontriamo nella nostra vita rendono faticoso perseguire i nostri scopi e svolgere le attività quotidiane. Possiamo chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta in diverse situazioni, ad esempio:

  • comparsa di sintomi specifici che influenzano la vita personale, relazionale e/o lavorativa (es. ansie, fobie, insonnia…);
  • presenza di crisi profonde, percezione di essere in difficoltà nel gestire la propria vita (spesso in seguito a separazioni da persone importanti, cambiamenti lavorativi e personali, rapporti di coppia in crisi…);
  • sensazione di insoddisfazione, dubbi sul proprio benessere, precarietà e/o vulnerabilità; malessere indefinito (non riconducibile ad una causa precisa), sensazioni di vuoto e/o confusione sulla propria vita e sulle scelte personali.

Chiedere aiuto non significa essere sbagliati o aver fallito, ma agire per favorire il proprio benessere, attraverso un supporto che può essere utile nell’affrontare un preciso momento di vita. È importante ricordarsi che chiedere aiuto è un atto di grande coraggio!

2. Dallo psicologo vanno solo i “matti”?

Assolutamente no. Si tratta di un vecchio luogo comune, che purtroppo continua ad esistere!

Rivolgersi allo psicologo è utile per chiunque si trovi in un periodo di difficoltà e ha bisogno di un orientamento, un sostegno per affrontare scelte o cambiamenti, come, ad esempio, interrompere una relazione, sposarsi, avere figli, cambiare lavoro, affrontare una malattia, un lutto… In questi momenti lo psicologo psicoterapeuta accompagna la persona in difficoltà lungo un percorso che le consente, attraverso un clima facilitante non giudicante, di avere una più consapevole visione della realtà e delle proprie risorse.

I percorsi psicologici, inoltre, non si rivolgono solo a persone che vivono una situazione di malessere o di disagio, ma anche a persone che hanno un buon benessere globale, ma vivono una crisi temporanea e vogliono raggiungere una maggiore e migliore consapevolezza di sé, degli altri e di ciò che li circonda.

3. Come funziona la psicoterapia?

Ci incontriamo per un primo colloquio nel quale, attraverso un’approfondita analisi della domanda, raccogliamo le tue richieste e i tuoi bisogni; nel corso del nostro primo incontro inizierai a conoscere il nostro modello di lavoro, gli strumenti che usiamo e la normativa sulla privacy. Dopo questo colloquio, può essere proposta una consultazione, che avrà una durata indicativa di quattro incontri; alla fine rifletteremo su quanto raccolto insieme ed eventualmente potremo condividere la possibilità di iniziare un percorso terapeutico.

4. Con quale frequenza si svolge un percorso di psicoterapia?

Generalmente un percorso di psicoterapia si svolge con una frequenza settimanale, che, gradualmente, può ridursi arrivando ad incontri ogni due settimane. La frequenza viene sempre condivisa con la persona che si rivolge allo psicoterapeuta e le sue esigenze.

5. Se chiedo un colloquio dopo sono obbligato ad intraprendere un percorso?

Assolutamente no. Il primo colloquio è conoscitivo per entrambi e la persona che si rivolge allo psicologo psicoterapeuta può necessitare di una sola consulenza oppure può semplicemente decidere di non proseguire con altri incontri.

6. Come viene assicurata la mia privacy?

Lo Psicologo Psicoterapeuta è tenuto ad osservare il Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, che prevede anche l’obbligo al segreto professionale.

7. Lo psicologo psicoterapeuta può prescrivere farmaci?

No. Lo psicologo non può prescrivere farmaci. Nel caso lo ritenga necessario e utile per la persona che a lui si rivolge, può richiedere, in accordo con il paziente, un consulto ad uno specialista medico psichiatra che valuterà l’opportunità di tale prescrizione.

8. Se non posso venire di persona?

È prevista la possibilità di svolgere colloqui a distanza, qualora la persona che desidera rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta non potesse raggiungere lo studio. In particolare, la modalità a distanza può essere indicata, ad esempio, per:

  • coloro che si trasferiscono stabilmente a chilometri di distanza e non possono raggiungere lo studio;
  • coloro che soffrono di malattie debilitanti e non hanno modo di uscire di casa.

Per la terapia a distanza si possono utilizzare, ad esempio, le piattaforme Skype e Hangout oppure, attraverso il telefono, videochiamate (Whatsapp), che consentono a terapeuta e paziente di superare la barriera della distanza e instaurare anche un importante contatto visivo. Le sedute di psicoterapia condotte a distanza devono rispettare le norme deontologiche che regolamentano e disciplinano l’esercizio della professione e servono a tutelare i pazienti. 

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