Anche Babbo Natale ha bisogno dell’autocertificazione. Anche Babbo Natale avrà bisogno di mascherina, di igienizzante mani e di distanziamento sociale.  Lo ha reso “ufficiale” il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, rispondendo alla mail di un bambino. Anche i simboli, quelli di una vita, di una tradizione, sono a rischio covid.

Ci sono pochi dubbi nel riconoscere che il Natale è la festa dei bambini, la magia del 25 dicembre sorprende i più piccoli, che mostrano grande sorpresa ed entusiasmo. Da grandi, invece, la nostra idea di Natale evolve, inevitabilmente… Chi ha un lavoro, per esempio, sa che a Natale, ahimè, si può anche lavorare; chi ha un lavoro che ha risentito della pandemia, guarda a questo Natale con diffidenza.

Quest’anno, proprio per ciò che abbiamo vissuto, è ancora più importante rileggere il significato di questo 25 dicembre. La festa del Natale infatti, commercializzata al massimo, rappresenta la nascita dell’impossibile; è proprio a Natale che si percepisce la “sagra della bontà”, ovvero quella convinzione che ci trasforma in creature più gentili e buone. Natale è la festa di tutti: famiglie unite, famiglie separate, persone sole, ricchi, poveri… Le feste sono il momento familiare per eccellenza e l’impossibilità di stare accanto ai propri cari apre la via agli effetti negativi della solitudine su corpo e mente.

Quest’anno ogni luogo sociale sembra diverso. Tutto diventa più silenzioso e, quasi quasi, manca quella stressante e routinaria rincorsa alla preparazione del pranzo e cenone di Natale. L’avvicinarsi del 25 dicembre  anima e scalda il cuore delle relazioni sociali, cementifica le relazioni, rinforza lo stare insieme; ma al tempo del Covid la vicinanza è una minaccia, la distanza una salvezza, la riunione familiare un tabù, la lontananza una misura di profilassi sanitaria.
Gli addobbi, le luci, i regali, i pranzi, i cenoni sono elementi entusiasmanti che arricchiscono l’esterno del nostro Natale; quest’anno dobbiamo cercare di portare all’interno tutto questo. Abbiamo infatti bisogno di nutrire il bambino che c’è in noi e credere al Natale, anche e soprattutto quest’anno.

Come fare? Facciamo evolvere i nostri simboli! Babbo Natale con la mascherina è sempre Babbo Natale!

Molti studi dimostrano che i bambini sono resilienti: nella crescita cambiano continuamente e proprio per questo il cambiamento potrebbe essere vissuto anche come una novità, un gioco. Tutto sta nel come si affronta l’argomento e come si vive il momento, sia per i bambini sia per gli adulti. L’ideale da parte dei genitori è parlarne apertamente e il prima possibile, in maniera chiara, in modo da preparare il bambino a questo diverso Natale, esternamente, ma non interiormente!

Anche gli anziani riescono a sorprenderci, la tecnologia offre una grande opportunità! Attraverso videochiamate e molto altro ci si può sentire comunque vicini.
Questo 25 dicembre sarà un’occasione per sviluppare la compassione per sé e per gli altri, coltivare la gratitudine soffermandosi a pensare a quello che di buono si possiede.

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